Frequento vari gruppi di discussione con tema viaggi, mi piace farlo per confrontarmi con altri giramondo su nuove mete, dare e ricevere consigli sulle location da visitare. La conversazione è piacevole fino a quando non intervengono due tipi di viaggiatori, oserei chiamarli turisti, che tendono a rendere la discussione molto meno interessante, aggiungerei fastidiosa:
- Quelli che “io ci sono stato”
- Quelli che “le Maldive sono in Italia”
I primi sono coloro che intervengono in una specifica domanda, non rispondendo ma postando la foto del loro viaggio al solo scopo di far sapere che sono stati lì. Pertanto, con utilità zero ed al solo fine di alimentare il proprio ego. Li trascuro per il momento, voglio occuparmi dei secondi, quelli che spontaneamente o in risposta ad una condivisione di una foto con mare paradisiaco tropicale, con tono entusiasta, sfruttano l’occasione per dire che lo stesso mare (o addirittura migliore) lo si trova in Italia. Lo fanno attraverso frasi diventate emblematiche: “Maldive? No, Salento”, come se il dubbio si potesse sollevare. Le mete più ambite per il paragone sono il Salento e la Sardegna versus Maldive o Caraibi.
Senza nulla togliere alle meraviglie naturali italiane, lo dico senza ironia, questo tipo di interazione:
1) Svaluta il paesaggio italiano
L’Italia, come detto poco prima, è bella. Lo è perché è diversa e vive di un suo ecosistema. Non ha nulla a che vedere con i mari degli atolli maldiviani o con la fauna ittica caraibica e, viceversa, le coste e la vita subacquea della nostra penisola non puoi fotografarle nell’Oceano Indiano, per esempio. Appurato che sono completamente diversi, non vedo il motivo per cui allestire un ring sul quale non può esistere nessun vincitore ma, nello stesso tempo, l’Italia rimane sconfitta. Si, a sconfiggerla sono proprio coloro che creano queste sfide dal sapore di inutilità, purtroppo (e questo è il rammarico più grande) anche da un’inesistente capacità di marketing degli Enti Turistici nostrani. Non sono solo gli utenti ad accendere questo dualismo. Mi riferisco, in particolare, a “Le Maldive del Salento”, citazione ormai diffusa anche presso gli stabilimenti pugliesi. In nessuno dei posti che visitato ho trovato cartelli sul genere “la Sardegna polinesiana” o “il Salento hawaiiano”.
2) Sminuisce il tuo modo di viaggiare
L’impressione è quella di avere a che fare con chi di posti tropicali ne ha visti poco o nessuno. Chi li ha potuti vedere, apprezzerebbe le diversità e non ostenterebbe nessun paragone. Un viaggiatore abituale è critico ma si ciba delle differenze ed è improbabile che metta sullo stesso piano due posti. Ovvio, ha dei propri gusti, può preferire Zanzibar alle Maldive. Io, per esempio, preferisco le Hawaii alla Polinesia ma lungi da me metterle a confronto, lo faccio solo quando mi si chiedono consigli, al solo fine di capire quale tipo di viaggio si vuole intraprendere. Infatti, dipende cosa si vuole scoprire, cosa si può visitare, per quanto lo si può fare, ecco perché quelli che “Le Maldive sono in Italia” potrebbero essere coloro che:
- Tendono a non prendere l’aereo (per motivi economici, di tempo o per paura)
- Cercano di fare voli per brevi tratte (per gli stessi motivi di prima)
- Hanno disponibilità di ferie solo in estate (senza l’esigenza di cercare mete calde invernali)
- Apprezzano i mari ed i litorali italiani più di altri
Voglio sottolineare che queste supposizioni non sono un tentativo di critica, il contrario. A prescindere da quale sia il motivo per cui pensi che il mare salentino o sardo non hanno nulla da invidiare a quelli tropicali, rifletti sulla tua affermazione che potrebbe far pensare che non sono i mari ad aver qualcosa da invidiare.